Tempo fa, una persona per me molto importante mi ha fatto
riflettere su cosa fosse la politica. Discutendo un giorno in un bar, mi ha
convinto che non è solo “il teatrino delle ovvietà, la consapevolezza del
dir nulla. Non è la composizione di un manipolo di stolti pronti ad infarcirsi
la bocca di chiacchiere ed i conti correnti di denaro e di beni che si
materializzano incredibilmente a loro insaputa”. Mi ha raccontato di
come la politica possa essere, “l’inizio di una nuova storia”, di
come essa possa “rappresentare l’uscita dal labirinto nero
dell’instabilità e l’ipotesi per realizzare una società felice”. Mi ha
detto, infine: “Vedi piccola, la politica può essere tutte quelle cose
paurosamente brutte oppure può essere la concretizzazione dei sogni”.
Beh, io dopo tanto tempo ho capito che per me fare politica
rappresenta un sogno. Il mio sogno che voglio condividere con tutti voi, passo
dopo passo per provare a costruire un mondo migliore, così come l’ho sempre
immaginato. Già, perché “senza immaginazione non c’è salvezza” (Giulio
Carlo Argan). E la società in cui viviamo oggi è priva di immaginazione, troppo
impegnata a seguire le regole, imprigionata nella sua folle monotonia
quotidiana e non comprende quanto bella può essere la politica. Oggigiorno, parlare
di “bellezza” della politica rischia di sembrare non solo inusuale, ma addirittura
strano, quasi stridente. Oggi, agli occhi dei più, la parola “politica” appare
terribilmente consumata. Nei suoi confronti c’è delusione, distacco, rifiuto ed
ostilità. E’ difficile sfuggire alla sensazione che oggi, mentre tutto si muove
velocemente e freneticamente, la politica invece sia lenta, impacciata, in
ritardo. Ma non è stato sempre così. Anzi, al contrario. Nella storia la
politica è stata sempre al centro delle attività degli uomini. Ne ha
determinato le condizioni. Ha indirizzato il loro cammino. Ha influito sulle
loro sorti. Ed è per questo che la politica non può essere sola immagine, priva
di contenuti. Non può essere solo “far credere”, conquistare la curiosità delle
persone per trasformarla in un consenso semplice, veloce, da prendere al volo e
da mantenere quel tanto che basta per arrivare alla prossima scadenza
elettorale. Gesti, volti e sorrisi non sono nulla senza idee, senza
convinzioni, senza progetti. E’ la politica ad essere nulla, se si riduce solo
a questo. Se cadono a precipizio gli ideali, se conta solo l’immediato, è
facile che una persona, e soprattutto un giovane che si affaccia al mondo, dica:
quello che succede fuori non mi riguarda, e anche se mi interessasse non avrei
modo di far nulla. Tanto vale che io mi occupi solo di me stesso, della mia
vita privata, dei miei interessi.
Bisogna, allora, mettersi al lavoro in questo senso perché non c’è
nulla di più umile e nobile allo stesso tempo di unire i propri passi a quelli
degli altri per provare a cambiare qualcosa, per prendere parte attivamente ad
un cambiamento che, per quanto piccolo possa essere, sarà sempre, in qualunque
caso, significativo ed importante. E sapete perché? Perché la politica è “qualcosa
che è dentro la vita di ognuno di noi, profondamente intrecciata con i nostri
sentimenti, con la nostra moralità. E’ qualcosa che ha a che fare con la
necessità di dare un senso profondo, etico, al nostro agire”. (Vittorio
Foa). Non c’è politica senza valori, senza programmi, senza condivisione. E le
persone sono al primo posto con le loro ansie da condividere, i loro problemi
da risolvere, le loro speranze da confortare.
Questa è la cosa importante. Questa è la politica. E’ l’idea del
governo delle cose per aiutare la gente. E’ attenzione alle disuguaglianze,
agli “strappi” che si creano nella società e che devono essere ricuciti,
sostenendo chi è in difficoltà, proteggendo chi non ce la fa da solo,
promuovendo la responsabile assunzione del proprio destino da parte di chi è in
grado di procedere da sé, avendone l’opportunità.
La politica è l’applicazione concreta di quel principio: le persone
al primo posto. La politica, lo avete sentito, non deve mai dimenticare che
“siamo tutti collegati come se fossimo un’unica persona”. Deve saper
condividere il disagio. Deve stare in mezzo ai problemi degli individui, e
cercare le soluzioni. In una società moderna, nuovi lavori e nuovi diritti
possono e devono coesistere. In una società moderna, dinamica e aperta come mai
era stato in passato, compito della politica è dissolvere quanto più possibile
l’insicurezza e permettere che a prendere il suo posto siano le garanzie, le
capacità, il talento, le idee innovative. La libertà: perché modernità e
sviluppo fanno tutt’uno con l’espansione della libertà.
Io sono convinta che la politica
possa essere tutto ciò. E voi?
#Mollichellaontheroad
Politics, a democratic dream
Some time ago, a very important person to
me made me think about what the policy was. Discussing one day in a bar, he
convinced me that it is not only "the theater of obviousness, the awareness
of saying anything. It is not the composition of a fools’ handful ready to fill
their mouth of small talks and their bank accounts of money and goods appearing
to them incredibly without theirawareness". He told me about how
politics could be, "the beginning of a new story," how it
could "represent the exit from the black labyrinth of instability and
the hypothesis to realize a happy society." He said to me, at the end:
"See my little darling, politics can be all those terribly ugly things
or it may be the realization of dreams."
Well, after so long I realized that making
politics for me is a dream. My dream I want to share with you all, step by
step, to try to build a better world, as I have always imagined. Yes, because
"there is no salvation without imagination" (Giulio Carlo
Argan). And the society in which we live today is
devoid of imagination, too busy to follow the rules, imprisoned in its crazy monotony
daily life and does not understand how beautiful politics may be. Nowadays, talking about the
"beauty" of politics is likely to appear not only unusual, but even
strange, almost strident. Today, at the eyes of the most, the word
"politics" appears terribly consumed. There is disappointment,
detachment, rejection and hostility towards its. It is difficult to escape to the
feeling that today, while everything is moving fast and frantically, politics
is slow, clumsy and late. But it was not always so. Indeed, quite the contrary.
In the history politics has always been at the heart of men's activities. It
has determined their conditions. It has addressed their path. It has affected
their fate. And that is why politics can not be a single image without contents.
It cannot just be "doing it believe", conquering people's curiosity
to turn it into a simple fast consensus to be seized and held just enough to
get to the next electoral deadline. Gestures, faces and smiles are nothing
without ideas, beliefs, plans. It's the politics to be nothing, if it is only
reduced to this. If the ideals fall headlong, if only the immediate is concerned, it is easy for a person,
and especially for a young man who enters to the world, to say: what is
happening outside does not concern me, and even if I was interested I would
have no way of getting anything. Might as well just me to take care of myself,
of my private life, my interests.
There is therefore a need to work in this
sense because there is nothing humbler or nobler at the same time to join their
own steps to those of the others to try to change something, to take an active
part in a change that, as small as it may be, will always be significant and
important in every case.
And do you
know why? Because politics is "something that is inside the life of
each of us, deeply interwoven with our feelings, with our morality. It's
something that has to deal with the need to give a deep, ethical sense to our
actions" (Vittorio Foa). There is no politics without values,
programs, sharing. And people are at the first place with their anxieties to be
shared, their problems to be solved, their hopes to be comforted.
This is the important thing. This is politics.
It's the idea of a government of things to help people. It is attention to the
inequalities, the "tears" that are created in society and that need
to be clad, by supporting those who are in trouble, protecting those who do not
get there alone, by promoting the responsible take care of their own destiny by
those who are able to carry on by himself, having this opportunity.
Politics is the concrete application of
this principle: people at the first place. Politics, you have heard it, must
never forget that "we are all connected as if we were a single
person." He must be able to share the discomfort. It has to be in the
midst of the problems of individuals, and look for solutions. In a modern
society, new jobs and new rights can and must coexist. In a modern society,
dynamic and open as it ever had been in the past, the task of politics is to
dissolve the insecurity as much as possible, and to let the guarantees, the
talents, the innovative ideas take its place. Freedom: because modernity and
development are linked with the expansion of freedom.
I am convinced that politics can be all
this. And you?
#Mollichellaontheroad