Salve a tutti, è da un po’ che
non ci vediamo. Come state?
Oggi vorrei parlarvi di un
qualcosa che attanaglia la nostra società sempre più frequentemente e che
influenza il nostro modo di pensare e di agire: le cosiddette “fake news”.
Ma cosa sono? E perché tutti ne
parlano?
Sono notizie volutamente false, bufale
create ad arte, per convincere persone in buonafede a diffonderle sui principali
social network (Facebook, Twitter, WhatsApp, Instagram).
Si creano a scopi diversi: il più
noto è quello elettorale. Si propagano informazioni false o parzialmente vere
ma ingigantite o distorte, in una campagna di disinformazione architettata ad
hoc, per screditare un avversario politico e dirottare i voti, condizionando
così l’opinione pubblica. L’altro scopo è il profitto: far diventare virali
notizie false grazie alla condivisione di massa e alla diffusione in rete consente
di guadagnare soldi con la pubblicità che si ottiene di conseguenza in
proporzione al numero di contatti.
Le fake news sfruttano infatti l’effetto
“bolla” che Facebook e gli altri social network producono quando ci fanno
vedere contenuti personalizzati, provenienti da fonti non sempre attendibili
che confermano i nostri pregiudizi e su cui molti utenti cliccano senza neppure
chiedersi da dove arrivino.
Come fare per capire se una
notizia è falsa?
Spesso è complicato e non sempre
è immediato, ma vediamo qualche piccola accortezza da seguire:
- Controllare l’URL:
spesso non ce ne accorgiamo, ma il sito su cui stiamo cliccando è una copia di
uno più famoso, tipo “La Gazzetta della Sera”, “Rebubblica”, “Il
Fatto Quotidaino”;
- Leggere la pagina “Chi
Siamo”: molti siti che diffondono le fake news spesso hanno un disclaimer
in cui indicano che si tratta di un sito di satira;
- Occhio alle dichiarazioni:
se provengono da una persona nota, basta selezionare la frase e lanciare una ricerca
su Google tra virgolette. In questo modo si può controllare se le stesse parole
sono state riprese anche da altre fonti; in caso contrario, meglio
approfondire;
- Seguire i link: per
vedere se effettivamente ti porta alla fonte che dice di linkare oppure no; in
generale, è meglio essere diffidenti degli articoli che hanno pochi (o nessun)
link;
- Fare una ricerca inversa
delle immagini: basta andare su Google Immagini e caricare un’immagine
sospetta per scoprire se è stata già pubblicata altrove o se si riferisce a un
altro evento.
Diverse sono le azioni che si
stanno mettendo in campo per tentare di arginare la diffusione delle notizie
false in rete.
Di recente Facebook ha lanciato un
servizio di segnalazione delle notizie false. Google ha invece deciso di
colpire le testate produttrici di false notizie, bloccando la propria
pubblicità sui loro domini.
In Europa, infine, diversi
governi hanno lanciato proposte di legge per arginare il fenomeno: la Germania
vuole introdurre multe fino a 50 milioni di euro per i siti che non rimuovono
notizie diffamatorie o calunniose (il provvedimento non riguarda le “notizie
false” in genere, ma solo alcune tipologie); nella Repubblica Ceca è stata
creata un’unità governativa per timore di influenze russe in campo informativo.
Anche in Italia è stata presentata una proposta di legge contro le fake news
che però è stata giudicata come “pericolosa” sia da alcuni esponenti politici che
da attivisti per le libertà digitali.
Parallelamente stanno prendendo piede
iniziative di “educational fact-checking” con l’obiettivo di diffondere la
cultura della verifica delle fonti nei contesti scolastici e familiari.
A questo scopo l’ associazione Factcheckers , nata
nel 2016 per promuovere l'educational factchecking in Italia con un target
mirato su studenti, docenti e genitori, ha realizzato una guida interattiva per
diffondere la cultura della verifica delle fonti tra i più giovani. La guida è
disponibile anche in formato infografica da scaricare (qui in formato
jpg) o attraverso una serie di social card per Facebook e Twitter.
Sul sito dell’International Factchecking
Day è poi disponibile uno schema di lezione(tradotto
anche in Italiano) che i docenti possono scaricare per programmare una lezione
sul tema, nella propria scuola. Sempre su questo sito si trovano una serie di
risorse in inglese per valutare l’attendibilità di un sito web, foto e video, account Twitter, voce di Wikipedia.
In italiano il sito Valigia Blu
ha tradotto la guida redatta da Claire Wardle su First Draft News: la si può
trovare qui Facile dire fake news. Guida alla disinformazione.
E allora mi raccomando, prestiamo
attenzione quando leggeremo la prossima notizia e proviamo a non cadere nelle
mani di chi vuole manipolare a tutti i costi la nostra intelligenza. L’informazione
è bella se condivisa, l’importante è che sia consapevole.
#Mollichellontheroad
WHAT ARE THE FAKE NEWS AND WHY EVERYONE TALKS ABOUT THEM. A USEFUL GUIDE
Hi everyone, it's been a while since we've seen
each other. How are you?
Today I want to talk about something that is
gripping our society more and more frequently and that affects our way of
thinking and acting: the so-called "fake news".
But what are they? And why everyone talks about
them?
They are deliberately false news, hoaxes created
up here, to convince people in good faith to spread them on the main social
networks (Facebook, Twitter, WhatsApp, Instagram).
They are created for different purposes: the
best known is the electoral one. Fake information, either partially true but
magnified or distorted, is propagated in an ad-hoc disinformation campaign
designed to discredit a political adversary and hijack votes, thus conditioning
public opinion. The other purpose is the profit: make viral false news thanks
to mass sharing and the diffusion on the net allows you to earn money with the
advertising that you get in proportion to the number of contacts.
In fact, fake news exploits the
"bubble" effect that Facebook and other social networks produce when
they show us personalized content, coming from not always reliable sources that
confirm our prejudices and on which many users click without even asking where
they came from.
How to understand if a news is a fake?
It is often complicated and not always
immediate, but let's see some small precautions to follow:
- Check the URL: often we do not notice it, but the site we are
clicking on is a copy of a more famous one, like "La Gazzetta della
Sera", "Rebubblica", "Il Fatto Quotidaino";
- Read the "About Us" page: many sites that spread fake news
often have a disclaimer indicating that it is a satire site;
- Watch out for statements: if they come from a famous person,
just select the phrase and launch a search on Google in quotes. In this way it
is possible to check whether the same words have been taken from other sources;
otherwise, better to deepen;
- Follow the links: to see if itreally takes you to the source
that says to link or not; in general, it is better to be wary of articles that
have few (or no) links;
- Do a reverse search of images: just go to Google Images and upload
a suspicious image to find out if it has already been published elsewhere or if
it refers to another event.
There are several actions that are being put in
place to try to stem the spread of fake news on the net.
Facebook has recently launched a fake news
reporting service. Google has instead decided to hit the newspapers producing
false news, blocking its advertising on their domains.
In Europe, finally, several governments have
launched legislative proposals to curb the phenomenon: Germany wants to
introduce fines of up to 50 million euros for sites that do not remove
defamatory or libelous news (the provision does not concern "fake
news" in general , but only some types); in the Czech Republic a governmental
unit was created for fear of Russian influences in the information field. Also
in Italy a bill was presented against the fake news, but it was judged as
"dangerous" by some politicians and by activists for digital
freedoms.
At the same time, "educational
fact-checking" initiatives are taking place with the aim of spreading the
culture of verifying sources in school and family contexts.
For this purpose the Factcheckers association,
founded in 2016 to promote educational factchecking in Italy with a target on
students, teachers and parents, has created an interactive guide to spread the
culture of the verification of sources among the youngest. The guide is also
available in infographics to download (here in jpg format) or through a series
of social cards for Facebook and Twitter.
On the website of the International Factchecking Day there is also a lesson scheme (also translated in Italian)
that teachers can download to plan a lesson on the topic, in their school. There
are also on this website a number of resources in English to assess thereliability of a website, photos and videos, Twitter accounts, Wikipedia entry.
In Italian, the Valigia Blu website has
translated the guide written by Claire Wardle on First Draft News: you can find it here Facile dire fake news. Guida alla disinformazione.
So please, pay attention when we read the next
news and try not to fall into the hands of those who want to manipulate our
intelligence at all costs. Information is beautiful if shared, the important
thing is that it is aware.
#Mollichellontheroad
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